PERGOTENDA IN EDILIZIA LIBERA: COSA SAPERE
L'installazione di una pergotenda in edilizia libera è più semplice con il Decreto Salva Casa: quali sono i requisiti.

Cos’è la pergotenda? Le caratteristiche principali
Innanzitutto, è utile chiarire cosa si intenda per pergotenda, perché le diverse tipologie e configurazioni possono fare la differenza in termini autorizzativi. In linea generale, con questo termine si indica una struttura leggera, in tutto simile a un pergolato, coperta però da una tenda retraibile o, ancora, da pannelli plastici o metallici, sempre rimovibili.
Normalmente, la pergotenda è una struttura libera su almeno tre lati, mentre il rimanente è adagiato alla parete che la sorregge, come il muro esterno di un’abitazione. Dopodiché, di solito prevede:
- uno scheletro leggero realizzato in diversi materiali, come il legno, l’alluminio, l’acciaio o il PVC;
- una copertura retrattile, che può essere ottenuta con dei tendaggi in tessuto o, ancora, con pannelli di plastica o metallo;
- un sistema di apertura e chiusura della copertura, manuale o automatico.
È però utile sapere che, con la recente approvazione del Decreto Salva Casa - ovvero la Legge 105/2024 - la definizione di pergotenda è stata ufficializzata all’interno del Testo Unico dell’Edilizia, cioè il D.P.R. 380/2001. Secondo l’intervento di legge, sono infatti comprese “le opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici la cui struttura principale sia costituita da tende, tende da sole, tende da esterno, tende a pergola con telo retrattile anche impermeabile, tende a pergola con elementi di protezione solare mobili o regolabili, e che sia addossata o annessa agli immobili o alle unità immobiliari, anche con strutture fisse necessarie al sostegno e all’estensione dell’opera”.
Quando un pergolato è edilizia libera
Compreso cosa si intenda per pergotenda, è più che lecito chiedersi se queste strutture - così come anche i meno evoluti pergolati - possano essere predisposti in edilizia libera, ovvero senza pratica edilizia
Cosa rientra nell’edilizia libera nel 2025
Prima di procedere all’installazione di un pergolato o di una pergotenda in edilizia libera, è innanzitutto necessario comprendere quali costruzioni, per legge, non richiedano l’ottenimento di autorizzazioni come il permesso a costruire, la SCIA o la CILA.
In base al Testo Unico dell’Edilizia, e delle sue recenti modifiche con il Decreto Salva Casa, sostanzialmente rientrano in edilizia libera tutte quelle opere che:
- non presentano una volumetria stabile, né vanno a modificare permanentemente i volumi e le superfici utili degli edifici a cui sono collegate, quindi creando un nuovo ambiente abitabile;
- risultano completamente rimovibili, quindi non destinate a un uso perenne, né prevedere fondazioni profonde o ancoraggi altrettanto perenni;
- utilizzano materiali leggeri, come il legno, il metallo, il PVC o i tessuti, senza ricorrere a cemento o murature fisse, salvo per i supporti minimi necessari;
- prevedono una funzione accessoria o protettiva, come ad esempio garantire una sufficiente ombreggiatura, sempre evitando aumenti volumetrici stabili.
- vengono realizzate nel rispetto dei regolamenti e delle normative locali, con un impatto territoriale minimo.
Ad esempio, rientrano nell’edilizia libera le tende da sole, i gazebo leggesi, le vetrate panoramiche amovibili (VEPA), i ripostigli da giardino, gli elementi d’arredo esterni, nonché pergolati smontabili e pergotende con copertura retraibile.
Pergotende e pergolati in edilizia libera: le caratteristiche
Definiti i requisiti di legge, quando è possibile procedere all’installazione di pergolati e pergotende senza l’ottenimento di permessi? Come già visto, le strutture di questo tipo in edilizia libera prevedono:
- l’uso di materiali leggeri e l’assenza di opere di murature o fondamenta che possano renderle perenni;
- una copertura superiore amovibile e ritraibile, sia con sistemi manuali che automatici
- l’assenza di coperture laterali fisse che configurino uno spazio chiuso perenne, permettendo che almeno tre lati - quelli non addossati all’edificio - restino aperti o dotati di elementi rimovibili.
Vi possono però essere delle strutture che, per complessità di realizzazione, possono superare i limiti dell’edilizia libera, richiedendo quindi specifiche autorizzazioni. Ad esempio:
- per una pergotenda chiusa a vetri, i permessi potrebbero essere indispensabili se le chiusure laterali sono perenni. Ad esempio, con la sentenza 39596/2024 la Cassazione ha stabilito che la pergotenda con vetrate fisse richiede il permesso a costruire, perché configura un ambiente abitabile stabile;
- la pergotenda bioclimatica in edilizia libera è possibile solo se dotata di lamelle frangisole, oppure tende o altri tipi di coperture, completamente smontabili e tali da non comportare una chiusura perenne.
È utile specificare che, in base alla sentenza 607/2025 del Consiglio di Stato, una pergotenda rimane in edilizia libera finché precaria, anche quando prevede vetrate amovibili o sistemi di riscaldamento, purché non crei volumetria stabile.
Come posso costruire un pergolato senza permessi
Verificati i requisiti di legge, come si procede praticamente alla realizzazione di una pergotenda o di un pergolato senza permessi? Come facile intuire, è necessario seguire alcuni specifici passaggi.
Il controllo dei limiti e dei vincoli
Per quanto strutture come le pergotende siano previste, nella maggior parte dei casi, in edilizia libera, il primo passo da compiere è verificare la presenza di eventuali limitazioni. Come si è visto, le opere senza permessi devono comunque rispettare i regolamenti locali, nonché avere un impatto minimo sul territorio. È quindi consigliabile:
- verificare presso il proprio Comune l’eventuale presenza di normative specifiche;
- controllare che non sussista un vincolo paesaggistico che potrebbe rendere impossibile l’installazione della struttura. In tal caso, potrebbe essere necessario ottenere un’autorizzazione paesaggistica per la pergotenda.
Non è però tutto, poiché oltre ai vincoli relativi alle disposizioni locali, bisogna analizzare anche il contesto in cui l’opera verrà predisposta. Ad esempio, servono permessi per la pergotenda in condominio? Di norma:
- anche se installate in un giardino di proprietà, queste strutture potrebbero richiedere l’autorizzazione dell’assemblea condominiale per l’uso delle parti comuni, come da articolo 1102 del Codice Civile, quando vi sono alterazioni della destinazione d’uso o intralci all’eguale utilizzo altrui. L’approvazione sarà soggetta alle maggioranze previste dall’articolo 1136;
- è necessario rispettare la stabilità e la sicurezza dello stabile, così come il decoro architettonico dell’edificio, così come previsto dall’articolo 1120 del Codice Civile.
Le dimensioni consigliate per pergolati e pergotende
Il secondo passaggio prevede di valutare attentamente l’estensione della struttura da realizzare. È utile specificare che non esistono dimensioni massime per le pergotende, almeno stabilite a livello nazionale, tuttavia è utile sapere che:
- i regolamenti comunali potrebbero imporre limiti specifici;
- è buona norma evitare misure eccessive, perché una struttura sproporzionata potrebbe comportare alterazioni rilevanti al territorio;
- data la natura precaria della struttura, le dimensioni sproporzionate rispetto all’edificio principale potrebbero comportare il decadere delle condizioni di provvisorietà e rimovibilità, comportando un aumento volumetrico dell’immobile.
L'installazione della pergotenda: le regole da seguire
Come si è visto, in caso si volesse realizzare una pergotenda addossata, i permessi non sono generalmente necessari se si tratta di una struttura rimovibile, con copertura retraibile e non adatta ad aumentare la volumetria dell’edificio principale. Quando si procede all’installazione, è però necessario anche accertarsi di:
- evitare gravose opere di muratura, che potrebbero trasformare la struttura da rimovibile a perenne. È utile prestare particolare attenzione al fissaggio al suolo dello scheletro, che non dovrà pertanto essere impiantato in profondità. Il Decreto Salva Casa ha però ammesso il ricorso ad ancoraggi minimi, come viti e tasselli, purché non rendano permanente la struttura;
- predisporre chiusure unicamente momentanee e sempre smontabili, quindi evitando vetri o coperture fisse;
- prediligere materiali leggeri, come i già citati legno e PVC, nonché tendaggi per le coperture superiori;
- accertarsi che la copertura superiore preveda un sistema di apertura e chiusura, meglio se di immediato utilizzo.
In caso di dubbi, il consiglio è quello di consultare esperti qualificati - come geometri, architetti o gli stessi produttori di pergotende - così come il proprio legale di fiducia per valutare eventuali ostacoli di legge.